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Giancarla Frare

Mostre:    
Come confine certo 15 marzo - 2 aprile 2004 a cura di Daniela Fonti
Itinerari'97
Amor sacro, amor profano
14 giugno - 19 luglio 1997  
Aperitivi 28 gennaio - 31 marzo 1996  
Primo cottio d'arte 23 dicembre 1994  
Percorsi e (c) statici 11 - 27 febbraio 1994 a cura di Nicoletta Cardano




Di origine veneta, nasce a Benevento, si trasferisce subito dopo a Napoli dove, nel 1972, si diploma all'Accademia di Belle Arti. Negli anni seguenti frequenta i Corsi internazionali della Grafica di Venezia intensificando la ricerca sul segno incisorio e sul disegno che la porterà a privilegiare la carta come supporto e gli inchiostri come materie espressive. Dal 1978 al 1987 espone con continuità nelle mostre della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. Il Museo d'Arte moderna di Ca' Pesaro ospita, nel 1983, una sua mostra personale e acquisisce alcune sue opere grafiche. Nel 1994 è stata invitata alla Biennale di San Paolo del Brasile. Nel '95 alla Biennale della Grafica di Lubiana. Dal 1985 vive e lavora a Roma. Il suo lavoro procede per cicli. Lunghi periodi "non di mesi ma di anni" dedicati a scandagliare un tema, come avvertono Enrico Crispolti, Flaminio Gualdoni, Federica Di Castro, Nico Stringa, Mirella Bentivoglio, Nicoletta Cardano, tutti i critici che hanno seguito gli sviluppi della sua carriera pittorica e grafica. Inizia poi la sperimentazione sull'innesto fotografico nella pittura: brani di fotografie da lei stessa realizzate (è stata allieva di Mimmo Jodice) vengono conficcati nella pittura, a lacerarla, ma anche a dialogare con essa. Quel suo lungo cammino attraverso paesaggi in bilico tra l'astrazione e l'irrealtà, costruiti attorno a riproduzioni fotografiche di reperti scultorei finisce in una stanza, la 'cavità grigio-nera' in cui Daniela Fonti ravvede "la sintesi di ogni spazio possibile". Così come sintesi di ogni corpo possibile è il corpo agile/forte, antico/giovane della modella che la abita. In queste ultime opere la figura umana prende dunque il posto della scultura per andare a violare una macchina prospettica tradizionale con cui ora ingaggia una lotta, ora tenta una riappacificazione, in un travaglio documentato passo passo dall'artista, che conferma, ancora una volta, lo schema binario del suo lavoro. La sua opera grafica è ospitata in varie raccolte, tra le più significative: il Museo del Castello Sforzesco a Milano, l'Istituto Nazionale per la Grafica a Roma, l'Accademia Albertina a Vienna, l'Art Museum a Portland ed il Museo Luigi Pecci per l'Arte Contemporanea a Prato.