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Gaguik Martirosyan


Sous le soleil et la lune
a cura di Cinzia Bollino Bossi.

Potrebbero essere le immagini che illustrano, complicano e continuano l’ammaliante racconto di Hofmannsthal, "La mela d’oro", oppure delle fiabe bizantine per confondere anche il dottor Jung: sulle tele di Martirosyan, alberi della vita, angeli, simboli segreti e preziosissime mele, eterni frutti proibiti, trovano accordi inauditi per l’orecchio occidentale. L’artista armeno che vive a Parigi, che è nato a Potsdam a pochi passi dalla sfarzosa reggia di Sans-souci, che espone a New York, resta tuttavia legato alla sua terra d’origine, dove le religioni hanno fissato l’alba del mondo. E queste icone dell'atemporalità sembrano mettere in scena le radici umane, ovvero quel Paradiso terrestre che, non a caso, era collocato tra il Tigri e l'Eufrate, nel cuore della sua Armenia. Così come armeni erano gli asciughi - letteralmente gli innamorati -, troubador orientali che narravano storie popolari in una lingua dorata. Ultimo di questa genìa di incantatori, Martirosyan riesce a schiudere forzieri di meraviglie in epoche di disincanto. Gaguik Martirosyan è nato il 19 febbraio a Potsdam, nella allora Repubblica democratica tedesca. Ha vissuto in Armenia e vi ha frequentato la Scuola di Belle Arti e l'Istituto Nazionale di Arte e Teatro. Oggi vive e lavora a Parigi